martedì 10 ottobre 2017

L’inutilità della competenza

Nel Mondo d’oggi l’esigenza del taglio sui costi di produzione sembra sia diventata talmente necessaria da diventare un dictat in ogni azienda. Si taglia sulle materie prime, sulla tecnologia, sugli imballi e, soprattutto, sul personale. Sulle prime tre non basterebbero migliaia di testi e di articoli per contraddire la più grande delle cattiverie che l’Uomo sta perpetrando contro se stesso; vorremmo però scrivere due righe per l’ultima voce, quella che oggi sia diventata poco di moda, la competenza.



Nell'impresa del passato la competenza, la capacità e l’esperienza erano premiate perché rappresentavano l’ossatura della capacità aziendale. L’intero comparto italiano della produzione era basato sulle competenze dei datori di lavoro e del personale; basti pensare che il “Made in Italy” era apprezzato e scopiazzato in tutto il mondo esclusivamente per quel motivo. “Gli italiani lo sanno fare meglio”, un motto che risuonava in ogni fiera settoriale tradotta in tutte le lingue.

Oggi il “Mercato” pretende merda a basso costo; allora si taglia su tutto, specialmente sulle professionalità. Un operaio o un manager con capacità ed esperienza costa, meglio prendere tre o quattro schiavi che facciano qualcosa di simile a basso costo; non contano gli effetti di una politica nefasta come questa. Perché gli effetti sono evidenti, sia nei campi della moda che in quelli strategici e pericolosi come le costruzioni. Il Liberismo sta facendo bene il suo lavoro. Noi no, perdiamo dei tasselli importanti col passare del tempo; capacità ed inventiva che difficilmente recupereremo...

E ci toccherà ricominciare da zero.

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